Narra la leggenda che di questa frazione fosse il simpatico personaggio che fece entrare nella tradizione popolare il nome di Fondra.  Si racconta che un giovane di Forcella, recatosi a Roma per lavoro, si era sposato con una ragazza romana.  Quando decise di ritornare al paese natìo, cercò in tutti i modi di convincerla a lasciare senza rimpianti la città, e per raggiungere il suo scopo s’improvvisò poeta inventando una breve poesia che decantava le bellezze dei luoghi d’origine.   Il cantico cominciava così:  “Roma l’è bela, ma Fundra l’è so sorela…
Molto bella è la posizione geografica di Forcella che, arroccata su un poggio, domina dall’alto il fiume Brembo, la strada provinciale, l’abitato di Fondra, la dirimpettaia

Casa Padronale a Forcella

Forcella di Bordogna e la cascata, mentre sulla costa a sinistra si dispiegano le altre frazioni. Un ‘antica mulattiera di cui si sono perse le tracce la collegava a Moio de’ Calvi. Tra le case di pietra spicca un’abitazione con la facciata affrescata in modo elegante e signorile: si noti in particolare la casa che porta sulla facciata aggraziati affreschi, risalenti al secolo XVIII: un “trompe l’oeil” di una giovane donna affacciata alla finestra e altre decorazioni floreali alle finestre e agli abbaini dell’ultimo piano. Sembra che i proprietari siano stati in grado di realizzarla grazie alla “dote” di un bambino che avevano adottato:  alle famiglie adottive veniva, infatti, assegnato un piccolo patrimonio (un tempo si adottavano i bambini proprio per avere in cambio un’entrata sicura).